Quando ci troviamo di fronte a un nostro cliente, a noi medici veterinari capita spesso di sentire quell’ impulso a voler andare dritti al succo, capire subito qual’ è il problema da risolvere, e fare immediatamente qualcosa per affrontare il problema per il quale il nostro cliente è arrivato da noi. 

É del tutto normale! Dopotutto, i nostri clienti arrivano quasi sempre con dei problemi dei loro animali da risolvere, e desiderano riuscire a risolverli il prima possibile. 

Quindi è proprio questo il nostro schema mentale professionale!

Inoltre, viviamo in una società che da molta più importanza al fare che all’essere. Il che condiziona anche il nostro modo di comunicare e di relazionarci, anche quando ci troviamo a comunicare con un nostro collega, non solo nell’ambito di un’ambulatorio o di una clinica veterinaria, ma in ogni ambito della nostra professione.

Il problema è che in molti casi questa dinamica porta a commettere degli errori di comunicazione, rendendo la comunicazione stessa meno efficace.

E si tratta di una situazione più comune di quanto possa sembrare.

Io stesso per molti anni ho avuto difficoltà nel riuscire ad ascoltare e a comunicare bene, e ho capito che uno degli errori più comuni che noi veterinari dovremmo imparare ad evitare con i nostri clienti, nella finalità di riuscire a creare con loro un clima più piacevole e disteso, è quello di iniziare chiedendo tante cose insieme ancor prima di aver dato loro il tempo sufficiente per raccontarci le cose a loro ritmo.

E cosa fare nel concreto, quando l’impulso a voler parlare, a voler fare e risolvere subito il problema è più forte della voglia di ascoltare?

Ad esempio, in quei casi in cui una certa domanda continua a insistere nella nostra testa quasi come un martello pneumatico, possiamo chiederci:

• La domanda che vorrei fare adesso è davvero utile ai fini della comprensione/risoluzione del caso?

• La domanda che voglio fare è in diretta relazione con quello che il cliente ha raccontato o è solo frutto dei miei pensieri?

• È il momento giusto per fargli questa domanda? Sto rispettando i suoi tempi?