INTELLIGENZA EMOTIVA

Per avere successo in quello che facciamo e per preservare il nostro benessere è fondamentale imparare a prenderci cura delle nostre emozioni.

 

Le scoperte delle Neuroscienze e della Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) dimostrano che le emozioni che proviamo regolano direttamente la nostra salute fisica e mentale, orientano i nostri pensieri, le nostre decisioni e le nostre scelte, condizionano il nostro modo di stare nelle situazioni e il nostro modo di comunicare con gli altri.

 

 

Le nostre emozioni possono aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi e il nostro successo personale e professionale, oppure creare i nostri limiti e il nostro fallimento.

 

Si tratta di concetti da tenere ben presenti nell’ambito della professione medico veterinaria: una professione complessa, costantemente esposta al disagio degli animali malati e a quello dei loro proprietari preoccupati. 

 

Nel mezzo di una realtà sempre più imprevedibile e in rapida evoluzione, oggi più che mai, realizzarsi professionalmente preservando al tempo stesso il proprio benessere è praticamente impossibile se oltre alle competenze tecniche, non si dispone anche di specifiche qualità interne come flessibilità, resilienza ed empatia.

 

Non disporre di competenze emotive nella professione veterinaria non significa solo non essere adeguatamente efficienti sul lavoro, ma spesso significa anche andare incontro a stress cronico, malessere e patologie fisiche e psicologiche, come dimostrano numerosi studi.

 

Ma come si fa a gestire le proprie emozioni? Quale abilità deve essere sviluppata nel concreto?

 

La capacità di riconoscere, identificare e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri prende il nome di intelligenza emotiva.

 

Da come insegna lo psicologo statunitense Daniel Goleman, a differenza di come si credeva in passato, non è il quoziente intellettivo, ma è proprio l’intelligenza emotiva a determinare la possibilità di vivere in salute e di raggiungere il pieno successo personale e professionale. 

 

È ormai noto che essere intelligenti dal punto di vista emotivo è l’aspetto più importante per riuscire a vivere il proprio lavoro con entusiasmo, motivazione e soddisfazione.

 

Ma è anche l’aspetto più importante per vivere bene le proprie relazioni professionali. Infatti, quando il medico veterinario è emotivamente intelligente non solo è più soddisfatto, entusiasta e felice, ma proprio perché sta bene e sa gestire se stesso, comunica anche meglio. 

 

Non dimentichiamo che oltre l’80% della comunicazione è non verbale, e il nostro stato emotivo influenza tutte le componenti di una comunicazione coerente ed efficace.

 

Oggigiorno, alla luce di una cresciuta sensibilità verso la salute e il benessere animale, il ruolo del medico veterinario è sempre più centrale, e la chiave del suo successo professionale si sposta proprio nell’ambito della relazione emozionale che riesce a creare con i propri clienti.

 

E le moderne neuroscienze insegnano che la possibilità di creare connessione ed empatia con il cervello emotivo di chi abbiamo davanti dipende direttamente dalla nostra intelligenza emotiva.

 

In particolare nell’ambito della professione medico veterinaria risulta fondamentale investire sulla propria capacità di “presenza empatica senza stress”, una condizione di base imprenscindibile per poter comprendere lo stato emotivo del cliente, relazionarsi con lui con empatia e renderlo più soddisfatto del servizio ricevuto.

 

É ormai noto che, il medico veterinario emotivamente intelligente, capace di rasserenare con la sua presenza sia l’animale che il suo proprietario, ha maggiore successo professionale.

 

Il medico veterinario che conosce e sa gestire le proprie emozioni, non solo riesce a lavorare meglio, evitando di scivolare in modalità controproducenti, e a dare più valore alla propria professionalità e al proprio bagaglio di competenze mediche, ma riesce anche ad interagire meglio anche con i propri colleghi ed essere un buon leader capace di guidare e far sentire bene tutto il team con cui lavora.

 

La cosa più interessante è che, mentre in passato, la capacità di gestire le proprie emozioni e di saper comunicare bene con empatia, erano considerati dei doni riservati a pochi fortunati, oggi grazie alle moderne tecnologie di neuroimaging, che permettono di studiare il cervello mentre svolgiamo specifici esercizi, è stato possibile sviluppare e validare tecniche efficaci per allenare e potenziare in autonomia quelle abilità personali direttamente connesse con la gestione delle proprie emozioni, con l’empatia, con l’efficacia e il successo sul lavoro e nella propria vita personale.

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