BENESSERE MENTE-CORPO

I medici veterinari sanno bene che mente e corpo sono interconnessi. Basta pensare all’impatto delle esperienze passate di un’animale nell’attivare in lui uno stato di stress di fronte a determinati stimoli, nonché il ruolo dello stress nel creare alterazioni fisiopatologiche fino a veri e propri problemi somatici.

Oggi più che mai, i congressi in ambito medico umano e veterinario abbondano di ricerche nel campo dell’epigenetica e della psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), che dimostrano l’esistenza di un continuo scambio di informazioni tra la psiche, sistema nervoso, immunitario e DNA, e quindi gli effetti diretti dello stile di vita, delle emozioni e dello stress sulla salute e sulla malattia.

In campo umano le neuroscienze, grazie a strumenti di neuroimaging che hanno consentito di monitorare e di misurare l’attività cerebrale e i cambiamenti morfologici e funzionali che avvengono in strutture quali la corteccia prefrontale, l’amigdala, l’ippocampo e l’area del cingolo anteriore in seguito all’esposizione a determinati stimoli, hanno dimostrato che il cervello è neuroplastico, e risponde in modo particolarmente positivo a specifici esercizi.

Già a partire dagli anni ’70, di fronte ai limiti dell’approccio farmacologico verso tutta una serie di patologie croniche, il biologo molecolare Jon Kabat-Zinn aveva introdotto la meditazione mindfulness in ospedale per aiutare i pazienti ricoverati.

Oggi la mindfulness vanta ormai migliaia gli studi che ne dimostrano i benefici in ogni ambito: dall’ambito clinico a quello lavorativo-aziendale, dalla riduzione dello stress, all’aumento dell’autocontrollo, della resilienza e della longevità. Basta cercare “mindfulness” su PubMed per accorgersi dell’importanza di questo approccio, ormai oggetto di master universitari in ambito medico e psicologico.

I medici veterinari con una maggiore capacità di mindfulness riescono ad esempio a gestire meglio le patologie gravi dei loro pazienti, le comunicazioni difficili con i loro clienti, gestiscono meglio lo stress sul lavoro e riescono a prevenire burnout e compassion fatigue.

Negli ultimi trent’anni, il susseguirsi di tutta una serie di evidenze sull’unità mente-corpo e sull’efficacia di specifici esercizi nel produrre benessere, ha portato allo sviluppo della cosiddetta Mind-Body Medicine, il cui scopo è quello di migliorare la qualità della vita e la longevità dell’individuo con un approccio integrato e un’attenzione particolare alla prevenzione.

Gli strumenti della Mind-Body Medicine comprendono tutta una serie di approcci che mettono al centro la qualità di vita e il benessere globale dell’individuo, a partire dallo sviluppo della consapevolezza mindful, specifiche pratiche corporee per la liberazione dello stress e strumenti per il cambiamento di percezione e del proprio mindset.

Attraverso la Mind-Body Medicine, mente e corpo sono visti come parti di un’unico sistema integrato su cui poter intervenire in autonomia agendo direttamente sulla parte sana di se stessi, stimolando e nutrendo quelle risorse innate connesse alla salute e al benessere.

Di conseguenza, la possibilità di ritrovare serenità ed equilibrio, anche nei momenti più difficili, non dipende più solo dalle circostanze esterne, ma è già presente in ciascuno di noi e siamo noi ad avere un ruolo attivo in tutto questo.

Queste conoscenze consentono di spostarsi interiormente da una posizione di vittima, a un ruolo attivo di cambiamento e di trasformazione interiore attraverso un lavoro di crescita personale.

Purtroppo, spesso non siamo stati educati a conoscere e a sfruttare appieno le nostre risorse. Ma oggi tutto questo può essere appreso ed è alla portata di tutti.

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